ISO/IEC 25000 - SQuaRE

Systems and Software Quality Requirements and Evaluation. Qualità e misure di sw, dati, servizi, in uso nell'ambito IT e IA.

ISO/IEC 25000 - SQuaRE

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Il presente sito web è centrato sulla serie di standard ISO/IEC 25000:2014 (UNI CEI ISO/IEC 25000:2023) riguardante la qualità del prodotto software, dati, servizi IT e in uso. I modelli di qualità, nati per ambienti tradizionali, si stanno estendendo verso i sistemi di Intelligenza Artificiale.

L'ISO/IEC 25000 mira a stabilire il quadro della qualità del prodotto finale e del suo uso nell'ambiente reale. E' un framework di raccordo tra le visioni del committente, del progettista, dell'utente e degli stakeholder. Rappresenta una base conoscitiva e un linguaggio comune a supporto dei piani di "Digital transformation" e del miglioramento di prodotti/servizi, applicabile in un quadro integrato di strategia, governance, management e dei processi.

Meta-modello di qualità 25000
Meta-modello del progetto SQuaRE "Systems and software Quality Requirements and Evaluation": requisiti, modelli di qualità, valutazione, gestione e misurazione.

La filosofia dell'ISO/IEC 25000 si basa sulle seguenti finalità fondamentali:
- inquadrare la qualità del prodotto come qualità finale di un sistema ICT che comprende numerosi fattori interagenti;
- porre in relazione il prodotto finale di qualità con i processi o framework adottati nella produzione, con principi di riusabilità;
- incentivare l'uso di modelli di qualità del software e delle banche dati e di terminologie comuni riconosciute;
- incrementare la misurazione della qualità dei prodotti, sollecitando a introdurre valori soglia nelle misure di valutazione, pervenendo a possibili certificazioni;
- fornire proposte preventive per mitigare i rischi evidenziati dagli avvertimenti di risk management;
- far aumentare la sistematicità di gestione dei requisiti, del test e della valutazione;
- sottolineare la centralità dell'utente finale e della qualità in uso, in un'ottica di responsabilità sociale;
- aprire la strada della certificazione ai modelli di qualità per ambienti tradizionali e nuove tecnologie.

L’uso operativo di tali standard da parte di esperti qualificati contribuisce ad aumentare la qualità, elevare le competenze digitali del personale, favorire la migliore progettazione e valutazione dei servizi IT. Il tema è di interesse da parte di:
- start up innovative e organizzazioni che offrono servizi di progettazione e consulenza informatica basata sull'utente e sui requisiti del progettista;
- industrie, imprese, banche, assicurazioni e filiere produttive che intendono migliorare l'offerta sul mercato e la razionalizzazione di applicazioni software o di banche dati, in particolare in vista di integrazioni o migrazioni;
- imprese di supporto ad altre imprese, organizzazioni o pubbliche amministrazioni;
- pubbliche amministrazioni e enti pubblici a cui si rivolgono cittadini e imprese;
- organizzazioni di supervisione e monitoraggio della qualità di prodotti digitali, sviluppati in proprio o in outsourcing, conformandosi alle leggi o regole di settore.

I campi di applicazione riguardano:
- diversi domini applicativi, ognuno con diverse priorità di intervento, come per il caso dei medical device;
- applicazioni tradizionali o innovative, comprese elaborazioni di sistemi basati sugli apparati di IoT, facilitando l'analisi di dati che vengono conservati per ulteriori elaborazioni al fine di disporre di informazioni di qualità e andamento di serie storiche.

La conoscenza dei modelli di qualità proposti dagli standard può essere utile ai gruppi di Innovazione Intersettoriale e di Governance - mondiale, europea, nazionale e di impresa - nel programmare azioni di miglioramento dei sistemi software e delle banche dati, con particolare attenzione ai prodotti "Core business" dell'organizzazione.

Alcuni di questi argomenti sono stati oggetto di approfondimento della
Tavola Rotonda ISO 25000 che si è tenuta a Roma il 30 ottobre 2019, una delle ultime in presenza prima della pandemia, sui modelli di qualità del prodotto servizio.

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Alla tavola rotonda parteciparono rappresentanti di aziende del settore affrontando varie tematiche:

- applicazione dello standard per la definizione dei requisiti, il testing e le misure per il miglioramento della qualità;
- stato dell'arte dell'ISO/IEC 25000 e orientamenti verso le nuove tecnologie;
- aggiornamento sull'accessibilità e usabilità del web e delle app (Legge 4/2004 e rispettive Linee guida);
- studi sui dati, i big data e l'applicazione del GDPR;
- raccolta di esperienze di associazioni e imprese;
- casi di certificazione ISO di prodotti software e banche dati.

Tra tutte le caratteristiche di qualità trattate emergono l'idoneità funzionale, l'usabilità e la sicurezza, la comprensibilità dei dati, l'accuratezza semantica e la qualità finale, la fruibilità di un sempre maggior numero di servizi digitali. Nell'ambito dell'usabilità spicca l'importanza dell'accessibilità del web alle persone con disabilità. E' stato dato grande rilievo alla progettazione e valutazione della qualità, nell'ottica di interoperabilità dei sistemi, interscambio e integrazione di dati e formati, fornendo anche nuove prospettive di sviluppo, auto-valutazioni e valutazioni indipendenti di conformità e certificazioni di terze parti, formazione del personale e del management. I dati, e il data management, sono stati visti come punto di arrivo dell'applicazione del software e dei servizi IT, come finalità essenziale della scienza informatica.

Il presente sito, prodotto e mantenuto da Domenico Natale dal 2017, riporta esperienze maturate nel campo operativo di aziende, in ambito internazionale degli standard ISO e CEN, nell'ambito della commissione italiana UNINFO "Ingegneria del software" UNI/CT 504, in contatto con le commissioni ISO SC7 e SC42. Alcune esperienze sono condivise con altri siti specialistici del settore:

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Il know-how e l'impegno profuso sul tema è promosso e supportato dall'UNINFO - Ente per le Tecnologie Informatiche federato all'UNI - Ente Italiano di Normazione.

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